<<Il diritto al sollievo è un dovere >> Celebrazione XXIV Giornata del Sollievo

«Il diritto al sollievo è un dovere». Con questa frase proiettata nella sala conferenze di Villa Chieppi si è aperta ufficialmente, nel pomeriggio del 25 maggio, la XXIV Giornata Nazionale del Sollievo, un momento di riflessione e condivisione organizzato per promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale, soprattutto nel delicato tratto finale della vita.

Ad aprire e concludere i lavori del convegno è stata la madre generale della congregazione. Sr Katherina Gallardo, con parole cariche di spiritualità e responsabilità, che hanno tracciato il filo conduttore dell’intera giornata: un appello a farsi prossimi, con competenza e umanità, verso chi soffre, riconoscendo nelle cure palliative non solo un diritto, ma un dovere etico e cristiano. Il programma, ricco e articolato, ha avuto inizio con i saluti istituzionali e l’introduzione al convegno a cura di Silvia Santuro, coordinatrice dell’Hospice, che ha guidato l’intero incontro. Dopo la proiezione del video dedicato a Cicely Saunders, fondatrice del moderno movimento delle cure palliative, è stata presentata la “Carta Valoriale” attraverso cui si esprimono i principi ispiratori del servizio: multi e interprofessionalità, dignità, relazione, cura e competenza

Tra i momenti più toccanti, l’intervento delle infermiere dell’Hospice che hanno condiviso episodi di quotidianità vissuti accanto ai pazienti, tra cui il matrimonio celebrato recentemente nella cappella del centro, simbolo di speranza e amore anche nei momenti più fragili. A seguire, la musicoterapista Marianna Baggio e la tirocinante Debora Lambruschi hanno dato vita a un’esibizione dal titolo “Tu sei musica”, espressione artistica della sinergia tra le diverse professionalità.

Di particolare intensità anche il “Dialogo tra operatori”, durante il quale Mimma Petrolini, presidente dell’Associazione Claudio Bonazzi, ha ricordato l’importanza dei piccoli gesti capaci di restituire dignità alla persona nel fine vita, affiancata da altri operatori e volontari del centro. E’ Intervenuto, inoltre, il volontario Giovanni dell’associazione Amici delle Piccole Figlie, per descrivere l’attività del gruppo AMA(Auto-Mutuo-Aiuto) attività svolta all’interno dell’Hospice.

Il tema della relazione, intesa come presenza affettuosa e ascolto autentico, è stato evocato con commozione dalla dottoressa Pamela Catania e suo figlio Ismael, attraverso la lettura di alcuni passaggi del libro “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry, che hanno messo in luce quanto il prendersi cura significhi anche “esserci” in modo profondo e costante.

Non è mancata la dimensione della riflessione identitaria: il Dott. Massimo Damini, direttore sanitario, ha presentato il libro “Una presenza per una speranza affidabile. L’identità dell’Hospice cattolico e di ispirazione cristiana”, sottolineando il valore dell’assistenza fondata su una visione spirituale e integrale della persona.

La giornata si è conclusa con un momento artistico di grande suggestione: mentre il compositore Andrea Conti eseguiva brani strumentali accordati a 432 Hz – frequenza ritenuta in armonia con il corpo umano – la pittrice Cristina Bedeschi ha realizzato in tempo reale un’opera ispirata alle vibrazioni musicali, donata poi all’Hospice come segno tangibile di bellezza e gratitudine.

L’intervento conclusivo della Madre Generale, che ha richiamato al senso più profondo del “prendersi cura” come responsabilità comunitaria e testimonianza evangelica, ha lasciato nei presenti un forte invito: vivere la cura come vocazione, costruendo ogni giorno un’umanità più compassionevole e consapevole del valore sacro della vita in ogni sua fase.